"Se non mi ha visto nessuno, io sono davvero qui? E se non sono qui, allora da dove provengono tutti questi sogni, sempre che di sogni veramente si tratti?" (Pynchon)

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giovedì 18 febbraio 2010

"Batman R.I.P." di Grant Morrison

Da anni c'è qualcuno che controlla ogni singola mossa del Cavaliere Oscuro. Tutto fa parte di un grande piano. Il Guanto Nero controlla il gioco da parecchio tempo e vuole ottenere solo una cosa: la distruzione di Batman.
Queste sono le premesse per un'altra perla fumettistica firmata Morrison. Ai disegni uno splendido Tony Daniel.
Bruce Wayne è appena sopravvissuto quasi per miracolo all'attacco dei Tre spiriti di Batman. Un Batman che usa le pistole, uno potenziato da ricche dosi di Venom e l'ultimo, il più perfido, una versione futura di Batman. Tre ex agenti erano stati addestrati a prendere il posto del più famoso detective del mondo qualora il Cavaliere Oscuro non fosse più esistito. Durante lo scontro con l'ultimo dei Tre spiriti, Bruce Wayne rimane morto per 4 minuti. In quei minuti rivive il Thogal, una pratica tibetana che fa provare la morte. E ricorda anche di quando si sottopose adun esperimento militare, facendosi rinchiudere in isolamento per 10 giorni.
Il dottor Hurt...


Attenzione! Vengono rivelate parti della trama.

Le visioni lo avevano fatto andare quasi fuori di testa. Aveva visto un mondo dove era invulnerabile ma nonostante questo non era riuscito a fare nulla per impedire la morte del suo fedele compagno Robin. Altre visioni gli hanno fatto vedere l'assassino dei suoi genitori, Joe Chill. E Batman lo terrorizzava fino a portarlo al suicidio.
Ma il Crociato Incappucciato si è ripreso.
Ha resistito.
Il suo corpo ha resistito ma il suo cervello sembra essere rimasto danneggiato.
Nonostante i danni riesce però a creare dei collegamenti tra il Guanto Nero e il misterioso dottor Hurt.
Chi è?
Ma non esiste solo Batman. C'è anche Bruce Wayne, e lui è sempre più innamorato di Jezebel Jet, che ha da poco scoperto la sua identità segreta.
Tutto sembra filare liscio.
Sembra.
Il dottor Hurt, leader del Guanto nero, mette in atto la distruzione dello spirito di Batman. Quelle misteriose parole che da mesi erano imbrattavno i muri di Gotham hanno "disattivato" il cervello di Batman/Bruce Wayne: Zur En Arrh. Il Guanto nero lo droga. Bruce si risveglierà tra la mondezza e sarà soccorso da un vagabondo. Solo dopo scorprià che il vagabondo era morto una un giorno. E' in quel momento che nasce il Batman di Zur En Arrh.
Nel frattempo Robin scappa, inseguito dagli accoliti di Hurt. Nightwing viene catturato.
Grazie al Bat-Mito, il Cavaliere Oscuro riuscirà a scovare il rifugio della misteriosa setta.
Ma il dottor Hurt aveva già previsto tutto e due regali erano pronti per Batman: il Joker e il rapimento di Jezebel.
Eppure il caro dottor del Dolore non aveva fatto i conti con l'oste.
Anche il Pipistrello aveva previsto tutto e il Batman di Zur En Arrh
altro non era che una sistema operativo umano di scorta qualora Bruce Wayne fosse stato annientato.
C'è lo scontro col Joker e il Guanto Nero all'interno del manicomio di Arkham. Joker è l'ostacolo. Jezebel la donzella da salvare.
Rosso e nero.
E Bruce, tornato per un attimo in se, pur di salvare la sua amata viene esposto al veleno del Joker. Si risveglierà incatenato all'interno di una bara, sottoterra. Ma per Batman è un gioco da ragazzi.
E quando il dottor Hurt pensava di aver vinto, ecco che il Crociato Incappucciato torna all'attacco, tornato in se. Anche Jezebel faceva parte del piano. Il Joker, usato dal perfido dottore, fa capire all'intero Guanto Nero che si prenderà la sua rivincita. Nel frattempo Batman se la prende sul dottor Hurt, aiutato da Robin e Nightwing.
E' davvero Thomas Wayne?
Chi è?
E tra dialoghi ingarbugliati, tra doppi-sensi, tra allusioni, tra spari, tra coltelli e cazzotti, c'è un'esplosione. Ma Batman vive ancora, perchè Batman e Robin non posso morire. Esisteranno per sempre.
In Batman RIP vediamo un Bruce Wayne ormai ridotto agli sgoccioli. Gli eventi di tutti gli anni passati assumono finalmente un significato. Faceva tutto parte di un piano per uccidere psicologicamente Batman. A forza di cercare di capire le menti malate dei suoi nemici, Batman stesso sta diventando pazzo. Ma non è ancora detta l'ultima parola. Perchè un animo nobile non può essere corrotto dal male...
O sì?

Testi Grant Morrison
Disegni Tony Daniel

Prezzo 16,95 euro
Editore Planeta DeAgostini
Data di uscita novembre 2009
Pagine 168

Recensione a cura di lollo92

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venerdì 5 febbraio 2010

"The dome" di Stephen King

Il Re è tornato.
La locuzione sembra alquanto scontata quando si parla dell’ultimo lavoro di Stephen King, ma mai come questa volta risulta essere veritiera. King si lascia alle spalle gli ultimi lavori poco apprezzati dal pubblico, soprattutto Italiano, e torna a giocare con gli elementi tipici della sua prosa, stando attento questa volta a non cadere nella trappola del “già visto – già sentito”.
Benvenuti a Chester Mill’s, Maine, una ridente e tranquilla cittadina della provincia ameri-cana. L’estate sta per lasciare il passo all’autunno e le foglie sugli alberi si accendono del loro arancione caratteristico, ma quel giorno di Ottobre l’attenzione degli abitanti viene rivolta da tutt’altra parte. Una cupola di vetro, di dimensioni gigantesche, s’innalza da terra e si chiude a cilindro sopra l’intera città, creando una barriera inaccessibile da entrambi i lati. Chi è dentro è dentro e chi è fuori è fuori, ed ogni tentativo di penetrare la barriera si riduce ad un fuoco di paglia.
In questo piccolo mondo idealmente staccato dal resto dell’universo, si susseguono le vicende dell’ex Marine Dale Barbara – soprannominato Barbie - e della giornalista Julia Shumway, che insieme ad altri personaggi forgiati in puro stile Kinghiano (si pensi al cattivo della situazione, Big Jim Rennie, secondo consigliere comunale, o al figlio Junior, che in qualche modo ci ricorda l’Henry Bowers di It) si combattono a vicenda per salvare la comunità dalla sua stessa autodistruzione. Ma il concetto di comunità, quando il potere finisce nella mani dei cattivi della situazione, diventa qualcosa di molto personale, e allora ogni mezzo sarà lecito per sconfiggere l’avversario. Big Jim è l’apoteosi del politico ipocrita, cinico e senza scrupoli, che si nasconde dietro la maschera del devoto religioso. Il figlio Junior e la sua banda di compagni diventano l’arma del nemico per creare uno Stato di Polizia interno alla Cupola, dove ogni azione non tollerata viene punita in maniera definitiva.
Ma gli abitanti del Mill’s dovranno fare i conti anche con la Cupola stessa, che giorno dopo giorno diventa la più angosciante delle loro paure.
Un romanzo sociologico, mischiato con qualche tinta horror che i fan non potranno non apprezzare, che indaga i mali di una società incapace di autogestirsi, dove chi ha il potere lo sfrutta a piacimento per i propri fini. Stephen King questa volta si sbarazza degli archetipi del romanzo gotico e ci descrive un mondo in cui la corsa al potere si divide tra buoni e cattivi, e in cui la Cupola stessa, ad un certo punto, diventa quasi una fonte di guadagno. The Dome è uno dei suoi lavori migliori, perché sposa gli elementi tipici della sua scrittura ad una prosa matura che sa cosa vuole dirci, e di questo sarà contento il lettore. I personaggi che ci accompagnano nel lungo viaggio (si tratta di 1030 pagine) risultano forse un po’ troppo legati a certi cliché di genere, ma durante la lettura non possiamo non sentirli anche un po’ nostri e per questo amarli.
Ameremo anche la Cupola, ad un certo punto, ma sarà una cosa breve, proprio come il tempo che rimane a Barbie & Co per salvarsi.

Prezzo 23,90 euro
Editore Sperling & Kupfer
Data di uscita 20/10/2009
Pagine 1056

Recensione a cura di Massimo Piana

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