"Se non mi ha visto nessuno, io sono davvero qui? E se non sono qui, allora da dove provengono tutti questi sogni, sempre che di sogni veramente si tratti?" (Pynchon)

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martedì 29 dicembre 2009

"Le teste" di Giuseppe Genna

Milano è sempre più buia e cupa. L'ispettore Guido Lopez è sempre più cupo e buio. L'occidente è un'unica grande massa con la testa marcia. La testa di Lopez invece si gonfia. Di pensieri. Mentre, in prossimità del Natale, viene trovata all'Idroscalo di Milano una testa. Nessun corpo. Nessun segno. La testa.
Ma una testa può nascondere così tanti segreti. E le indagini di Lopez e del suo aiutanto Mario Orfeo portano a vicoli ciechi, illuminazioni, macchinazioni ben più grandi di loro.
Tutto è mistero.
Sono incappati in una cosa più grande di loro. Ma non di Lopez, della sua testa. La sua testa si gonfia. E collega tutto. I Servizi segreti c'entrano con questa storia. Ma la realtà, per come Lopez la conosce, viene ribaltata, più di una volta. Di chi si può fidare? Chi sono quelle persone intorno a lui? Di chi sono le teste?
Le teste.
Non più una sola.
Ci sono grandi segreti dietro e dentro ogni testa. Ma Lopez, rassegnato al fato indegno di questo mondo in degrado, non abbandonerà la sua, di testa.
Un giallo che inizia in sordina per poi diventare un vero e proprio capolavoro. Tutto ciò che sembra non è e ciò che è non dovrebbe essere così. Non si deve credere a niente.
Oltre al giallo, tramite le parole di Lopez, c'è una denuncia alla società e alla politica odierna. Perchè anche nella realtà ci sono "i Servizi" che insabbiano tutto. Nulla è ciò che sembra. E Lopez l'ha scoperto. Genna ce lo dice. Lopez che non ha niente da perdere.
Un Giuseppe Genna che tormenta il suo personaggio ma che forse è per primo lui tormentato. Tormentato dall'Occidente, dove tutto è segreto, dove nulla è e dove ciò che è non è pulito. Sporco.
Uno stile deciso, prosaico ma molto evocativo. Possono risultare pesanti alcuni passaggi scritti, quasi, in flusso di coscenza. Ma alla fine tutto torna ed è questo ciò che ci soddisfa. Genna avrebbe potuto fare meno giri di parole, vero, ma il quadro alla fine ci appare completo. Un romanzo davvero interessante, scritto bene, uno stile che rimane impresso, che punge, che arriva dritto al lettore. Una storia appassionante che non stanca mai. Un personaggio sublime che è arrivato finalmente al suo congedo. Uno sguardo profondo sull'Occidente.
Sulle teste.

Prezzo 18,00 euro
Editore Mondadori
Data di uscita 22/09/2009
Pagine 396

Recensione a cura di lollo92


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domenica 27 dicembre 2009

"Io non ho paura" di Niccolò Ammaniti

Michele Amitrano è un bambino di 9 anni. Vive in mezzo alla campagna con i genitori. Un paesino di 4 case. Gioca con alcuni coetanei dalla mattina alla sera. Siamo ad Acqua Traverse. E mentre i bambini giocano Michele scopre un grande segreto. All'interno di un buco scavato nella terra c'è un bambino.
Questa è la storia. Una storia che viene affrontata con semplicità, vista dagli occhi di un bambino di 9 anni, che ancora non sa cosa significhi "rapimento" o "riscatto".
Un Ammaniti quindi molto umano, che guarda le cose ad altezza d'uomo, anzi, di bambino.
Il caldo, il sole, la paglia, il grano, le colline, i bambini, i giochi, le biciclette, i segreti. L'intero universo del libro ruota attorno a questi semplici elementi creando una piccola storia vera, sentita, emozionante.
Un Ammaniti meno schietto e diretto rispetto agli altri suoi libri. I capitoli brevi e concisi degli altri suoi lavori lasciano spazio a capitoli più lunghi, più rilassati, più armoniosi.
Un Ammaniti che sa emozionare. Dove le vere emozioni, quelle che si provano solo da piccolo, vengono così messe in risalto che se chiudete gli occhi, mentre leggete, vi sembra di sentire il caldo vento dell'estate che vi scombina i capelli e in lontananza potete vedere quella collina che nasconde così tanti segreti per un bambino così piccolo.

Prezzo 11,00 euro
Editore Einaudi
Data di uscita (ristampa) 25/06/2007
Pagine 219

Recensione a cura di lollo92


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"Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry

Quello che è importante, non lo si vede... e non lo si vede quando si è piccoli. Un classico che ci viene dato da leggere all'età di circa 10 anni. Rimaniamo incantati dalla sua atmosfera fiabesca, dai mondi buffi e strani che visita il piccolo principe e dalla semplicità di linguaggio dell'autore. Ma non ci accorgiamo, essendo piccoli, che il messaggio di questo libro è ben più grande e "invisibile agli occhi".
Solo rileggendolo adesso mi rendo conto della sottigliezza di alcune frasi, di alcuni significati nascosti.
Questo libro è una grande metafora. Una metafora che ci aiuta a capire come il mondo sia sempre più cinico. Un mondo che non è più nostro. Che non riusciamo più ad amare. E allora il piccolo principe ci suggerisce di guardare con gli occhi di un bambino, perchè solo con essi si riesce a percepire il bene in ogni cosa e l'invisibile in questo mondo così materiale. I sentimenti come l'amicizia, l'amore e la fedeltà vengono descritti con gli occhi di un bambino, dolcemente. E persino la morte non viene intesa come tale ma sembra più il raggiungimento della felicità e il distaccamento dal corpo materiale che non ci fa sognare, che non ci fa volare e fa da ancora alla nostra immaginazione.

Prezzo 7,95 euro
Editore Bompiani
Data di uscita (ristampa) 05/12/2007
Pagine 123, illustrato

Recensione a cura di lollo92


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"Morte di un supereroe" di Anthony McCarten

Un ragazzo, con le cuffie nelle orecchie e uno skateboard sotto braccio. Non c'è nulla di strano. All'interno del ragazzo una malattia che lo corrode: il cancro.
Questa è la storia di un ragazzo diverso dagli altri. E non è la malattia a renderlo diverso. E' il modo in cui vede il mondo. Il modo in cui lo odia. Alla sua età, in piena adolescenza, lo si dovrebbe amare, si dovrebbe abbracciare la vita, stringerla forte e non lasciarla andare via. E invece lui no. Non gli piace e gliela stanno portando via. Forse è contento, anche se vorrebbe fare così tante cose prima di morire. L'unico modo per vivere, per lui, è farlo attraverso i fumetti che disegna. Mister Miracle, il suo eroe. Il Guanto, il nemico.
Una famiglia distrutta dal dolore per l'imminente morte del figlio che si rivolge ad uno psicologo. Ma gli psicologi sono i primi ad avere tanti problemi per la testa. E il rapporto tra ragazzo e psicologo non inizia così bene. Eppure...
Lo psicologo e il ragazzo. Visti da lontano così differenti. Da vicino, così simili. Perchè tutti e due vogliono prendersi solo il meglio dalla vita, vogliono riscattarsi. E l'uno ci riuscirà grazie all'altro. Un finale toccante, commovente come pochi libri sanno essere.
La malattia raccontata attraverso i fumetti del ragazzo. Le sue esperienze trattate con una dolcezza e un tatto comune a pochi scrittori. Perchè sotto quell'ostilità e il disprezzo per vita si nasconde solo un ragazzo che ha voglia di vivere e di amare. E dietro uno psicologo tanto impacciato quanto buono si nasconde lo stesso ragazzo che ha voglia di vivere e di amare.
Uno stile particolare. Scritto a mo' di sceneggiatura di film, può sembrare a volte fastidioso, spezzato, ma, se si fa attenzione ai titoli dei capitoli (dove vengono indicati luogo e tempo) il tutto risulta molto evocativo. La prima parte può risultare noiosa, lenta. Superatela e troverete un libro che vi aprirà il cuore e coglierà una per una le lacrime che vi scenderanno dagli occhi. Per ultima cadrà la lacrima più pesante, quella che cadrà dopo la lettura dell'ultima scena. Unica.
Un libro che fa riflettere e che, anche nella sua tristezza, perchè è brutto vedere un ragazzo malato di cancro, regala piccoli momenti di ilarità e fa piacere e infonde coraggio vedere come, anche se si è molto giovani, la malattia venga affrontata con coraggio, con la testa alta e con un sorriso sulla faccia.

Prezzo 15,00 euro
Editore Salani
Data di uscita 11/06/2009
Pagine 256

Recensione a cura di lollo92


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Si parte!

E da oggi, 26 dicembre 2009, il Blog prende vita. Da un'idea di Lorenzo e Valentina!
Lunga vita al blog!

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