"Se non mi ha visto nessuno, io sono davvero qui? E se non sono qui, allora da dove provengono tutti questi sogni, sempre che di sogni veramente si tratti?" (Pynchon)

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domenica 27 dicembre 2009

"Il piccolo principe" di Antoine de Saint-Exupéry

Quello che è importante, non lo si vede... e non lo si vede quando si è piccoli. Un classico che ci viene dato da leggere all'età di circa 10 anni. Rimaniamo incantati dalla sua atmosfera fiabesca, dai mondi buffi e strani che visita il piccolo principe e dalla semplicità di linguaggio dell'autore. Ma non ci accorgiamo, essendo piccoli, che il messaggio di questo libro è ben più grande e "invisibile agli occhi".
Solo rileggendolo adesso mi rendo conto della sottigliezza di alcune frasi, di alcuni significati nascosti.
Questo libro è una grande metafora. Una metafora che ci aiuta a capire come il mondo sia sempre più cinico. Un mondo che non è più nostro. Che non riusciamo più ad amare. E allora il piccolo principe ci suggerisce di guardare con gli occhi di un bambino, perchè solo con essi si riesce a percepire il bene in ogni cosa e l'invisibile in questo mondo così materiale. I sentimenti come l'amicizia, l'amore e la fedeltà vengono descritti con gli occhi di un bambino, dolcemente. E persino la morte non viene intesa come tale ma sembra più il raggiungimento della felicità e il distaccamento dal corpo materiale che non ci fa sognare, che non ci fa volare e fa da ancora alla nostra immaginazione.

Prezzo 7,95 euro
Editore Bompiani
Data di uscita (ristampa) 05/12/2007
Pagine 123, illustrato

Recensione a cura di lollo92

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