
Esistono libri magici che vanno di là dai temi trattati e questo "Il cerchio delle fate" ne è un esempio preciso. Pur nella sua appartenenza al genere fantastico, la magia di quest'opera risiede nello stile. Il suono delle parole ammalia, insuffla nella mente sensazioni vivide eppur sfuggenti: la sonorità blandisce, strega. La prosa scorre via ipnotica. Difficilmente il lettore s'accorge che il tempo passa, e il libro lo chiudi poche ore dopo, finito.
I racconti, come dicevo, sono di genere fantastico. "Il Lai della Strega" narra di una punizione "fatata" inflitta a un uomo che peccava nel sottovalutare e svilire le donne, usandole per scopi indegni ed egoistici.
"Una discesa" invece ci scaraventa in una visione dantesca incredibile e orribile... Ancora una volta si tratta di una sorta di punizione, un ammonimento affinché il protagonista abbandoni una vita fatta di liceità spirituale.
"Un nome di rosa", il terzo racconto, è una delle cose più belle che ho mai letto di un autore - anzi, in questo caso autrice - esordiente. Questo racconto giunge alla più alta qualità delle caratteristiche di sogno e magia del libro, e da solo vale l'acquisto dello stesso. Leggere "Un nome di rosa" è un'esperienza al limite fra sogno e realtà, possibile grazie non solo allo stile e alla scorrevolezza ipnotica della prosa, ma anche per la storia, così altamente allucinata e vaga nelle descrizioni... Protagonista di questo è una donna, ma è difficile tuttavia tracciare la trama omettendo la profonda componente spirituale e psicologica, così amalgamate e inscindibili nella vaghezza del racconto.
"L'uomo della sabbia" è il quarto racconto e ci narra, con credibile trasporto, degli anni universitarii del protagonista e di un evento fantastico in fine. E' questo il racconto forse meno "criptico" del libro in quanto, anche se sorretto come di consueto dallo stile impeccabile e magnetico, gli eventi si susseguono ordinatamente e descritti con abbondanza di particolari. La storia in parte perde, quindi, quella vaghezza di contorni che ha caratterizzato i primi racconti e diventa meno onirica.
Conclude il libro "Le ombre del tempo", che narra di un viaggio temporale di un uomo moderno... E' questo racconto, insieme a "L'uomo della sabbia", una storia tutto sommato "ordinaria", nella sua struttura chiara e precisa, anche se non mancano dei passaggi, delle sequente molto nebulose e "labirintiche"...
Consiglio quindi con la massima sicurezza questa piccola, brillante raccolta. In un panorama librario disastrato come è quello del nostro Paese, esordienti simili andrebbero supportati e seguiti, perché Dello Stritto dimostra già dall'inizio doti affabulatorie prorpie del narratore di razza. Inoltre la qualità artistica è granitica, completa. Una qualità che ha un degno valore e che ognuno di noi dovrebbe far proprio con la lettura.
Prezzo 9,00 euro
Editore Bastogi Editrice Italiana
Data di uscita 2006
Pagine 96
Recensione a cura di Gran Dux Gargaros
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