"Se non mi ha visto nessuno, io sono davvero qui? E se non sono qui, allora da dove provengono tutti questi sogni, sempre che di sogni veramente si tratti?" (Pynchon)

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mercoledì 7 aprile 2010

"American Son" Spider-Man #527; #528; #529

Norman si vuole riavvicinare al figlio Harry e usa una arma segreta per farlo. Ha grandi progetti per lui...
Ma Peter non può permettere che il suo migliore amico si rovini di nuovo la vita per colpa del padre. Deve impedirlo. Ci riuscirà? Alla fine Harry ce la farà a trovare la retta via? Quale decisione prenderà?
Il tutto in una saga che lascia col fiato sospeso, che coinvolge e stuzzica il lettore.

Ottimo.
A partire dalla storia che è ben congegnata, articolata e profonda. Non è la solita scazzottata. Ci sono dei sentimenti, delle motivazioni e dei progetti nascosti che iniziano a delineare quello che forse sarà il Marvel Universe del lancia-ragnatele.
Eravamo abituati ultimamente a vedere delle storie del ragno che fossero troppo scollegate tra loro, ma adesso tutto prende forma, piano piano.

Ottima caratterizzazione dei personaggi, anche se vedere Harry così fa molto strano. Seppure i "vecchi ricordi" non lo abbandonano mai.
Qualche colpo di scena forse un pochino forzato ma, beh , parliamo pur sempre di fumetti, soprattutto di Uomo Ragno, dove mai è tutto così semplice e banale.
Alle matite troviamo bravi artisti. Partendo da Jimenez che firma il primo numero e che, a parere mio, riesce a dare molta vivacità alle scene. Ottimo anche Siqueira, tratto semplice ma efficace. Checchetto fa un discreto debutto, anche se trovo che il tratto degli Italiani abbia sempre una impronta comune.

Recensione a cura di lollo92

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