
Parte.
Ma tutto, di nuovo, inizia a precipitare.
E tra nuove conoscenza, tra nuovi amori, nuove esperienze, lotte contro monaci assassini, contro ragazzine viziate, concerti dentro la fogne indiane e strani esperimenti, si arriva alla resa dei conti finali con l'orrendo Subotnik.
Una stora intrecciata e dal ritmo sempre veloce. Scene quasi fantastiche e altre piuttosto piccanti. Skecth divertenti e mai banali. Il romanzo di esordio di Niccolò Ammaniti, stampato nel 1994 con la casa editrice Ediesse, e ristampato nel 1997 con la Einaudi, mette già le basi per quello che sarà lo stile dello scrittore e ci catapulta per la prima volta in uno degli universi creati dal famoso scrittore romano. Non siamo ancora davanti allo stile ben definito di Ammaniti, che troveremo poi in Fango e in Ti prendo e ti porto via, sempre andando a migliore, per poi arrivare a quello definitivo in Come Dio Comanda e Che la festa cominci. Ma la fantasia e la voglia di far divertire, e anche riflettere, le troviamo già pienamente. E il simpatico personaggio Marco Donati sembra quasi lo stesso Ammaniti, con la passione per i pesci (ad Ammaniti mancano 2 esami per laurearsi in Scienze biologiche), i locali di Campo de' Fiori e l'umorismo prettamente romano.
Prezzo 11,00 euro
Editore Einaudi
Data di uscita 1997
Pagine 185
Recensione a cura di lollo92
Sembra parecchio interessante.
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