"Se non mi ha visto nessuno, io sono davvero qui? E se non sono qui, allora da dove provengono tutti questi sogni, sempre che di sogni veramente si tratti?" (Pynchon)

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martedì 5 gennaio 2010

"Che la festa cominci" di Niccolò Ammaniti

Perchè quando si legge un libro di Ammaniti si entra in un universo parallelo. Un universo inventato da questo simpatico e semplice scrittore. Che si è accorto del marcio che c'è nel mondo, in Italia, e lo denuncia col sorriso in faccia, mascherando il tutto con sketch, battute, scene erotiche e il suo solito modo di scrivere molto diretto e asciutto.
C'è una grande festa a Villa Ada.
Gli invitati sono i più vari ma la chiave per entrare è una sola:
appartenere al mondo dello spettacolo. Eppure ci finiscono dentro anche degli aspiranti satanisti, come camerieri naturalmente. Inutile dire che, grazie a loro, la festa non procederà come previsto. E tra tutti i vip ne scoviamo uno in particolare che non si sente a suo agio, uno scrittore, uno che dovrebbe starsene a casa sua ma che ama fin troppo apparire e farsi vedere, pur avendo parecchi dubbi interiori.
Seguendo una trama particolarmente intrecciata, divertente e a volte anche inverosimile (ma ormai lo conosciamo l'inverosimile di Ammaniti, è particolare, è un simil-inverosimile, un verosimile falsato insomma), si affrontano vari temi. Principalmente c'è uno sguardo diretto e accusatorio ai vip, ai Mass-media, all'Italia. Dove ognuno fa come vuole, dove le figure di merda non esistono e se proprio esistono fanno anche bene, dove conta solo l'apparenza e non l'aspetto interiore. Vallettopoli, calciopoli, mafia, prostituzione, scandalo: tutti mischiati insieme.
Questa è l'Italia.
I personaggi di Ammaniti sono come al solito simpatici, divertenti, ben delineati e soprattutto: veri. Perchè ci si rispecchia in loro. Perchè "sono" noi. Stereotipati. "Siamo" loro.
L'unico piccolo neo del libro può risultare l'assenza di un vero apice, la piattezza del ritmo. Certo, ci sono parecchi colpi di scena, ma è come se alcuni di essi fossero prevedibili o comunque
non risaltino rispetto agli altri. Si viaggia sempre sullo stesso ritmo.
Ma se la storia presenta qualche piccolo neo (ma proprio piccolo,
perchè tutto il libro è davvero godibilissimo e non stanca mai, c'è sempre voglia di andare avanti, di leggere, di curiosare e di conoscere meglio la storia e i personaggi) lo stile, la sintassi, la grammatica, la narrazione, non hanno eguali. Ogni frase, ogni parola, ogni virgola sono al loro posto e sembra quasi che il libro non lo si stia leggendo con gli occhi ma con la mente, tanto è diretto e si legge facilmente. L'inconfondibile stile di Ammaniti sottoposto ad un labor limae eccezionale.
Perchè si riesce a vedere ogni scena, a provare ogni emozione. Si è nel libro. Siamo vicino ad Ammaniti mentre lo scriveva. Siamo con i satanisti. Con lo scrittore che vuole apparire. Con i vip. Siamo, invece, ma non sembra, sul nostro divano a leggere col sorriso in faccia, soddisfatti di una lettura così piacevole, non vedendo l'ora di mettere il libro in bella vista nella propria libreria.

Prezzo 18,00 euro
Editore Einaudi
Data di uscita 27/10/2009
Pagine 270

Recensione a cura di lollo92

1 commento:

  1. La recensione è stata letta sulla rubrica Radio di Lettere Matte show, 1^ puntata, che potete trovare in fondo al blog!

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