
Invece la protagonista inizia a cercare, sempre più a fondo, a scoprire sempre di più, entrandoci sempre di più. Ma cosa scopre? Di cosa si tratta?
Cosa è Tristero?
Ovunque si gira ormai trova solo segni. Un corno e una sordina. WASTE.
E tra riflessioni profonde sulla vita che ci avvolge e il mondo che ci circonda, l'autore ci porta a "non-scoprire" questo misterioso mondo.
Perchè alla fine una spiegazione non si trova. Solo nella nostra mente troviamo la risposta. Diversa l'una dall'altra.
Un romanzo particolare. Un'idea di base generalmente semplice ma con Pynchon nulla lo è. Perchè anche l'inidzio più ovvio diventa una incognita. E l'autore controlla tutto ciò perfettamente. E siamo proprio come Oedipa: confusi. La nostra posizione di semplici osservati/lettori non ci avvantaggia rispetto alla protagonista, anzi, a volte sappiamo anche di meno. Ed è anche questo a rendere ancora più coinvolgente il romanzo. Senza contare la scrittura, la tecnica, lo stile. Un po' complesso, intrecciato, aulico a volte, ma adattissimo per i ragionamenti astrusi che fa lo scrittore tramite Oedipa..
Un libro da avere e che sicuramente invoglierà il lettore ad approfondire l'autore, con la speranza di ritrovarsi di nuovo con la testa tra le nuvole, persi in chissà quale ragionamento. Una sensazione spiazzante ma piacevole che Thomas Pynchon in particolare ci riesce a regalare.
Prezzo 11,50 euro
Editore Einaudi
Data di uscita 07/11/2005
Pagine 174
Recensione a cura di lollo92
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