"Se non mi ha visto nessuno, io sono davvero qui? E se non sono qui, allora da dove provengono tutti questi sogni, sempre che di sogni veramente si tratti?" (Pynchon)

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lunedì 26 aprile 2010

"V." - Thomas Pynchon

Ci sono tante V. Sono l'indefinito. La coincidenza, il disegno che governa tutto.
Ma c'è una cosa che le accomuna, una piccola uguaglianza tra di loro: sono quel qualcosa che qualcuno, nel corso della sua vita, cerca disperatamente. Quel qualcosa che diventa lo scopo della nostra vita. Che diventa la vita.
E può essere una persona, un oggetto, una città, un dipinto o semplicemente una iniziale: è pur sempre ciò che ci fa vivere, che ci da la forza di andare avanti, che ci fa esistere, che muove la nostra storia.
Tutti i personaggi di questo strepitoso e vertiginoso romanzo la vanno cercando.
Profane, il giovane grasso, lo schlemihl, lo sfortunato che, guarda caso, riesce sempre a cavarsela. Lui e le donne, esseri inanimati.
La banda dei Morbosi e tutte le loro conoscenze. Da Rachel a Roony, da Paola a Pappy Hod. Tutti personaggi che in un modo o nell'altro, anzi, in un modo che solo Pynchon sa fare, si ricollegano tra di loro.
Partendo dalla ricerca di Stencil. Quella V. misteriosa nominata dal padre. La prima V. Quella che racchiude tutto. E tutto è racchiuso in lei.
Arrivando poi fino a Godoplhin, a Porpentine, a Firenze, al Cairo.

"Dietro V., dentro di lei, c'è molto di più di quanto nessuno abbia mai sospettato."

E non è un libro questo. E' un piccolo universo. Se fosse un libro la trama sarebbe limitata ad alcuni personaggi e ci sarebbe una morale, una fine, uno scopo. Ma tutto ciò non c'è. E' solo caos, casualità, la promiscuità. Cose che esistono solo nel mondo vero, nella vita reale. Pynchon avrebbe potuto continuare a scrivere e intrecciare storie per altre infinite pagine. Avrebbe potuto raccontare del primo uomo che andò alla caccia di V.
La realtà non passa attraverso le parole dell'autore, viene direttamente ricreata da esse. E Pynchon coglie l'occasione per denunciare profondamente il degrado che affligge il mondo, il nostro, anticipando di molti anni quello che sarebbe successo.

E' facile perdersi tra tutte le comparse, le storie, i flashback. Ci sono non pochi punti più pesanti, ambigui, ma se si riesce ad andare avanti, e ci si deve riuscire, si proverà alla fine una sensazione
piacevole. Vi sentirete compiuti, appagati.
E se leggerlo è così difficile, pensate come possa esserlo scriverlo. Proprio per questo Pynchon viene considerato uno dei più grandi scrittori viventi, il creatore del postmodernismo, un classico in America.
La sua scrittura è un vortice violento che trascina il lettore per ore, per giorni, che lo fa soffrire insieme ai personaggi, che lo fa appassionare, ridere. Non mancano momenti di comicità, di serietà, di amore. D'altronde, come vi dicevo prima, questo è un piccolo universo. Uno stile particolare, maggiormente semplice, diretto, moderno e reale, ma a volte anche criptico, calcolato, che contribuisce a rendere la storia ancora più complicata di quanto già non lo sia. Che rende la ricerca di V. più misteriosa.
Finiremo pure noi per cercarla, nel libro e nella nostra vita che, tutto sommanto, non è altro che una lunga serie di coincidenze. Perchè V. esiste. E' il tutto. E tutto è V.
Mistificazione.

Prezzo 12,50 euro
Editore Rizzoli (Bur)
Data di uscita 2005
Pagine 586

Recensione a cura di lollo92

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