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giovedì 10 giugno 2010

"Uomini che odiano le donne" - Stieg Larsson

Un best seller fenomenale. Più di 30 milioni di copie vendute. Stieg Larsson, deceduto purtroppo nel 2004, prima che la sua trilogia diventasse oggetto di culto, ha fatto nascere una piccola saga che ha catturato milioni e milioni di lettori.
Ma andiamola ad analizzarla da più vicino.

Il primo episodio della sua trilogia Millennium è Uomini che odiano le donne.
Si intrecciano due storie. Due personaggi che inizialmente sembrano non c'entrare nulla l'uno con l'altro.
Mikael Blomkvist, giornalista, uomo affascinante, sulla quarantina. E' appena stato accusato di diffamazione per colpa di un articolo che si era verificato un buco nell'acqua.
Lisbeth Salander, una ragazza giovane che sembra avere dei seri problemi mentali e sociali. Non parla con nessuno, veste strano e non viene vista di buon occhio da nessuno. Lavora presso una agenzia di sicurezza, la Milton Security. Nel fare le indagini sì che è brava. Ha i suoi mezzi.
E poi, subentrando dopo, un vecchio, Henrik Vanger. Ogni anno riceve un fiore essiccato per il suo compleanno. Ogni anno da quando sua nipote Harriet è scomparsa. Chi è a mandarglielo?
Ma cosa hanno in comune queste tre persone? Sarà Stieg Larsson a spiegarcelo.
C'è un mistero da risolvere e ognuno ci metterà la sua parte.
Personaggi caratterizzati molto bene, talmente tanto che si finisce per amarli. Sono credibili, naturali, problematici e sinceri.
E anche se si parte un po' in sordina, con pagine forse troppo didascalica e a volte poco interessanti, poi si entra nel vivo dell'azione.
Si inizia a conoscere la vita privata dei protagonisti del libro, la loro psicologia, i loro modi di fare e di dire. Lisbeth così introversa e problematica. Mikael invece sicuro di sé e donnaiolo.
E se quando si parla della loro qutodianeità tutto fila liscio e si va avanti con molta facilità e tutto sembra reale, qualche intoppo lo si trova con l'inizio del mistero da risolvere.

Scoprire che fine ha fatto Harriet.
Il puzzle è non poco complicato e il modo in cui i due nostri amici ci arrivano e a volte geniale e divertente ma, per colpa dello stile narrativo sempre piatto e poco ritmato, i colpi di scena non sono così enfatizzati. Non c'è un cambio di stile e di ritmo tra un dialogo o una sparatoria o una scoperta importante. E' sempre tutto sullo stesso piano e a volte anche macchinoso. Non ci si appassiona più di tanto del mistero. Non siamo partecipi.
Per questo riescono più piacevoli i momenti in cui lo scrittore ci racconta del giornale di Mikael, dei problemi di Lisbeth col suo tutore, i momenti in cui i personaggi prendono forma.
Il mistero centrale del libro passa per ciò quasi in secondo piano.
La scrittura in compenso è scorrevole e il libro sembra scivolarvi dalle mani per quanto sia fluido.
Concludendo possiamo dire che è molto scorrevole e piacevole ma non ci si deve aspettare più di tanto dalla trama. Una lettura da spiaggia, molto commerciale.
Forse è stato un po' sopravvalutato, dal momento che in quanto a misteri e casi da risolvere non c'è nulla di nuovo. Una freccia però va scoccata a favore dei personaggi che riescono a mantenere vivo l'interesse del lettore per tutto il libro.
Ci si sarebbe aspettato anche un po' di più dallo stile, che non sembra addirsi proprio a un giallo. Mancano picchi di suspance.
Sicuramente meglio la prima metà del libro dell'ultima.
Se questa estate volete leggervi qualche cosa di piacevole allora non farete una brutta scelta se ripiegherete su Uomini che odiano le donne, ma se avete qualche altra idea in mente, beh, pensateci bene allora.

Editore Marsilio
Prezzo 21,50 euro
Pagine 688

Recensione a cura di lollo92

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